lunedì 17 aprile 2006

Il Codice da Vinci e la narcosi della coscienza

Riporto questa notizia dal Televideo di oggi:
Ore 5.00 Sondaggio Usa, per 13% Gesù era sposato

La morte di Cristo sulla croce è "una leggenda" per il 13% degli statunitensi e il 17% dei canadesi, convinti altresì che Gesù fosse sposato e avesse figli. Sono i risultati di un sondaggio Ipsos- CanWest su un campione di 1.600 perso- ne,realizzato nella settimana pasquale. Secondo il vicepresidente della società di sondaggi, il dato -sorprendentemente alto in 2 Paesi tradizionalmente religiosi e conservatori- sarebbe legato al successo del "Codice da Vinci"."Ci mostra il potere di una storia, un romanzo, per modellare l'opinione pubblica".

Ci sarebbe più di una osservazione da fare. Prima di tutto l'esiguità estrema del campione rispetto a una popolazione che abbraccia i due terzi del continente nordamericano. In secondo luogo, e specialmente con l'esperienza di numerose elezioni politiche, è fin troppo facile far dire ai sondaggi quel che si vorrebbe sentire. In terzo luogo, definire "religioso e conservatore" il Canada, un paese ormai completamente scristianizzato, anzi nemico del cristianesimo, specialmente nella sua élite culturale e politica (lo so per esperienza diretta) è quantomeno fuorviante.

Ma non c'è solo questo. Merita un approfondimento l'osservazione del videdirettore della Ipsos-CanWest sul potere che ha una storia nel modellare l'opinione pubblica. E' un'osservazione più superficiale di quello che sembra, perché nasconde un punto fondamentale: USA e Canada sono paesi a maggioranza protestante, dove la Bibbia viene sì letta, ma letta e interpretata soggettivamente, secondo il principio del libero esame di luterana memoria. Fin troppo facile, quindi, che ognuno legga e interpreti solo ciò che preferisce, ignorando tutto il resto. Soprattutto, la Bibbia letta in questo modo prima o poi diventa solo una storia, un romanzo, una fantasia come tante altre, e non "tiene" di fronte a nessuna interpretazione che viene dopo.

C'è un'altra osservazione da fare, altrettanto importante. Dire che Gesù fosse "sposato e con figli", secondo il codice culturale ormai dominante in USA e Canada, non significa affatto affermare che fosse un uomo responsabile, un padre di famiglia capace di dar vita a una aggregazione duratura, stabile, piena d'affetto. Significa al contrario due cose:

  1. Che fosse incapace di trattenere i desideri della carne, sottomesso all'istinto sessuale come tutti (il che, ovviamente, non solo schernisce la verginità, ma libera un sacco di gente -specialmente il 13% di cui sopra- dalla fatica di seguirlo sulla strada del dominio di sé);
  2. Che fosse divorziabile come tanti altri, che fosse disposto cioè a trattare gli altri -la donna in particolare- non come esseri che avessero ognuno un valore infinito -come nei Vangeli- ma per soddisfare un tornaconto esclusivamente suo.

In conclusione, questa "ricerca" offre un comodo alibi per non credere, per non impegnarsi, per dare anzi al lettore il sollievo di sentirsi colto, "iniziato", e di vedere Cristo ridimensionato alle sue misure più basse. Quanto è comodo poter guardare Cristo dall'alto in basso e dire: "Chi è questo scocciatore che pretende di dirmi come mi devo comportare? Chi si crede di essere?".

Libri come Il codice Da Vinci, con il contorno delle "ricerche" altrettanto pseudo-scientifiche che li accompagnano, non sono che una ennesima conferma della narcosi della coscienza occidentale.

Giovanni Romano

venerdì 14 aprile 2006

Lettera aperta ai vegetariani, animalisti & C.

Cari amici,

come da un po' di tempo a questa parte, all'avvicinarsi della Pasqua voi state cercando di far sentire in colpa noi cristiani per la "strage" di agnelli pasquali, che per i più oltranzisti di voi è un chiaro segno dell'"ipocrisia" e della "violenza" del cristianesimo. In questo, la TV vi dà sempre più man forte, sponsorizzando campagne così etiche che più etiche non si può.
Vorrei sapere, allora, perché non avete mai avuto niente da ridire sul fatto che ormai, nelle mense scolastiche (quelle pubbliche, ovviamente) si serve carne anche nei Venerdì di Quaresima agli alunni cattolici, senza alternative (come rilevava ieri "Avvenire").
A parte il fatto che io non condivido la dieta vegetariana, specialmente per i bambini (ai quali i più fanatici di voi negano persino il latte), perché l'organismo ha bisogno delle proteine nobili della carne, mi chiedo se voi credete davvero di salvarvi l'anima con quel che mangiate o non mangiate. Ricordo ancora le acrobazie e i sofismi con cui si è cercato di far passare Cristo per un vegetariano, quando invece nel Vangelo è scritto chiaramente: "Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!". (Matteo, 15,11).
E troppo spesso dalla vostra bocca escono discorsi arroganti, di disprezzo e di condanna per chi non la pensa come voi, i puri e i migliori per definizione. Fece bene San Francesco (che è stato snaturato come giuggiolone pacifista) a opporsi vittoriosamente alla deriva spiritualista di alcuni suoi frati (poi probabilmente confluiti nell'eresia) che volevano imporre la dieta vegetariana. E rattrista, invece, che in più di una famiglia cattolica si adotti acriticamente il vostro modo di pensare, che sotto il manto del pacifismo e dell'armonia con la natura nasconde vergogna di sé e disprezzo verso l'uomo.
Giovanni Romano

giovedì 13 aprile 2006

E voi credete che staranno zitti?

Bene, le elezioni politiche sono arrivate... e sono ormai passate. I risultati sono acquisiti, e ci tocca sciropparci cinque anni di buonismo, laicismo, omosessualità e tasse.
Qualcuno, scioccamente, si è chiesto cosa faranno i satiri di regime, tutti allineati e coperti a sinistra, ora che il governo è cambiato e Berlusconi non è più lì a fare da bersaglio.
Poveri illusi! I satiri non resteranno affatto disoccupati. Ma non per criticare il nuovo potere. L'esempio di Forattini, fatto licenziare da D'Alema, Per dare calci a chi è a terra o in minoranza: Berlusconi, e molto probabilmente la Chiesa, con la quale questi signori hanno molti conti da regolare dopo la sconfitta del referendum.
Aspettiamoci una satira ancora più conformista e meschina di quella cui eravamo abituati.
Giovanni Romano